
Polinesia francese
I tre mesi trascorsi in Polinesia Francese (25 luglio-25 ottobre 2010) rappresentano sicuramente uno dei periodi più belli e importanti della mia vita. Porterò sempre nel cuore non solo un posto tra i più belli al mondo, ma soprattutto un popolo fantastico, accogliente all’ennesima potenza, che vive in allegria la vita in maniera semplice e a contatto con la natura.


Per quanto riguarda l’organizzazione di un viaggio in Polinesia occorre fare una premessa: siamo nel bel mezzo dell’oceano Pacifico, quindi bisogna mettersi in testa che non c’è sempre il sole. Bisogna prepararsi al vento che soffia praticamente ogni giorno, e ai frequenti temporali tropicali. Oltre all’aspetto climatico occorre toccare un altro tasto sicuramente non piacevole, ovvero il prezzo. Bora Bora è oggi, e sarà sempre, una meta esclusiva e quindi cara, in particolare per chi viaggia partendo dall’ Europa, a causa del volo molto costoso (all’incirca un migliaio di euro per andare e un migliaio per tornare a persona). Per quanto riguarda il soggiorno in Polinesia, le classiche palafitte direttamente sul mare che vediamo alla tv costano sicuramente parecchio, ma se si vuole è possibile risparmiare, riducendo i costi relativi al dormire (in seguito spiegherò come).


Mi sono innamorato a tal punto della cultura polinesiana da far diventare Bora Bora e la Polinesia gli argomenti della mia tesi di laurea. Se interessati a fare un viaggio in Polinesia, o anche solo a conoscere ancora meglio l’economia e le diverse realtà, consiglio di darci un’occhiata.
Andiamo ora ad analizzare le varie isole che ho avuto il piacere di visitare e di vivere.
Bora Bora

Tra tutte le isole della Polinesia è sicuramente la più conosciuta e di conseguenza la più commerciale. Sono circa una quindicina i resort dislocati sull’isola, e considerando i suoi circa 30 km di perimetro si può immaginare come ci sia un certo traffico di barche in mare e un certo movimento di auto per le strade. Bora Bora presenta una varietà molto ampia di escursioni, assolutamente da non farsi sfuggire! Tra le più particolari e consigliate il bagno con gli squali (niente paura mangiano solo plancton quindi sono completamente innocui!); ovviamente non ci si può perdere la fantastica barriera corallina, tra le più belle del mondo: straconsigliato lo snorkeling, così come le immersioni subacquee. Sono molto avvincenti anche le escursioni di terra: Bora Bora oltre che a spiagge mozzafiato vanta anche un monte di 727 metri, un vulcano ormai spento (Otemanu).


Dove dormire
Per soggiornare a Bora Bora non posso che consigliare il resort in cui ho lavorato e che è stata la mia famiglia per 3 mesi, ovvero il Bora Bora Pearl Beach Resort (nella foto sotto a sinistra). La particolarità del Pearl Beach rispetto agli altri resort di Bora Bora è la prevalenza di personale locale rispetto agli europei o americani, fattore che favorisce l’immersione nella cultura locale.
Come anticipavo in precedenza, se si vuole risparmiare parecchio denaro, e oltretutto vivere un’esperienza maggiormente a contatto con la natura e la cultura locale, si può rivolgersi alle numerose “pensioni famiglia” sparse sull’isola che offrono una stanza dove dormire (e spesso anche pasti inclusi dove è possibile mangiare cibi tipici locali) ad una cifra molto più contenuta.


Dove mangiare
Bora Bora offre una grande varietà di ristoranti di ottimo livello. L’unico in cui ho cenato è il “La Bounty”, e devo dire che ho mangiato molto bene. Ho visitato, senza mangiarvi, altri 2 ristoranti la cui location è molto suggestiva: si tratta del Matira Restaurant (situato esattamente nella spiaggia di Matira, una delle più belle di Bora Bora) e il Bloody Mary (sicuramente per quanto riguarda la cucina non è il ristorante più tipico in cui mangiare, ma è molto carino il fatto che i tavoli siano direttamente sulla sabbia).
Feste e tradizioni
In Polinesia le due attività con più seguito e praticanti sono il canottaggio ed il ballo, e ad esse sono legate le due feste principali: l’Hawaiki nui e l’Heiva.
L'antica tradizione del tatuaggio polinesiano
Un "marchio" distintivo della cultura polinesiana è certamente il tatuaggio. Le sue origini sono molto antiche, risalgono a centinaia di anni fa. Anticamente il tatuaggio veniva effettuato con un bastoncino a cui era attaccato un dente di squalo, metodo molto doloroso, nonchè anti-igienico (per questo motivo oggi non viene quasi più utilizzato, a maggior ragione con i turisti).
Ciò che lega i tatuaggi dell'antichità a quelli moderni è il profondo senso ad essi associato: ogni simbolo ha il proprio significato, il proprio ricordo, oppure un auspicio ben preciso. Un particolare molto importante riguardante il tatuaggio è la sua posizione nel corpo: soprattutto in passato, un determinato tatuaggio, oltre a poter essere eseguito soltanto se la persona lo meritava, veniva disegnato in una particolare zona del corpo a seconda di ciò che andava a rappresentare; per esempio, il tatuaggio in faccia, poteva essere un vanto solo per i guerrieri e per i "sacerdoti", ovvero coloro che erano i più rispettati nella società.
Al giorno d'oggi, la principale "regola" nei tatuaggi polinesiani riguarda la collocazione nel tempo di ciò che si va a rappresentare: se il tattoo riguarda la famiglia di origine della persona, il lavoro che contraddistingue la famiglia di origine e le loro tradizioni, esso verrà effettuato sulla schiena della persona, mentre nel caso in cui il disegno riguardi la famiglia che la persona si è creata in età adulta, il suo nuovo mestiere e la sua discendenza, allora si opterà per il petto.

Maupiti
Mi sbilancio e dico che Maupiti è il posto in assoluto più bello che ho visto al mondo. E pensare che come tanti non ne conoscevo nemmeno l’esistenza!

Maupiti è un’isoletta di dimensioni ridotte: il perimetro è di circa 5 kilometri quindi si può fare il giro completo a piedi di tutta l’isola in un paio d’ore. Maupiti è raggiungibile da Bora Bora con il Maupiti Express, un traghetto che ha prezzi contenuti e impiega un paio d’ore; altrimenti l’alternativa (molto costosa) è l’elicottero.

Molto consigliate le escursioni, che sono più o meno le stesse di Bora Bora, ma a prezzi più contenuti, così come consiglio la permanenza per qualche notte sull’isola visti i bassi costi e la pace che non si può trovare in nessun altro posto al mondo: non ci sono auto, ci sono pochissime barche, non ci sono palafitte né altre costruzioni in mezzo al mare! PARADISO
Taha'a
Se Maupiti la consiglio per la pace dei sensi e per il contatto con la natura, Taha'a la consiglio per gli amanti del lusso. Ho visitato Taha’a in 2 giorni che avevo di riposo quando lavoravo a Bora Bora. Viaggio in una barca da pesca di 3 metri per 2 con Rosine e suo marito, un vero divertimento! Taha’a ha un mare che è sicuramente bellissimo, ma leggermente inferiore a quello delle altre isole. Ciò che può spingere ad andare a fare qualche giorno a Taha’a è il resort in assoluto più lussuoso della Polinesia.
Dove dormire
Taha’a Island Resort & Spa
Vanta bungalows overwater di dimensioni enormi con un ampio terrazzo, per non parlare dei bungalow sulla spiaggia che sono delle vere e proprie suites! Cucina di qualità assoluta, ma porzioni molto ridotte essendo nouvelle cuisine. Per gli amanti del lusso straconsigliato!
Tahiti
Tahiti è l’isola-fulcro della Polinesia: è l’isola della capitale Papeete, dove arrivano tutti i voli internazionali per la Polinesia. Ovviamente il mare non è male, ma sicuramente non è ai livelli delle altre isole. Inoltre Papeete è molto trafficata, caotica, e in certe zone e certi orari anche pericolosa. Consiglio di utilizzarla solo come transito per le altre isole, al massimo passare una notte nel motel esattamente di fronte all’aeroporto, quindi lontano dal centro.
Dove dormire
Ho dormito una notte a Papeete prima di prendere il volo internazionale per tornare a casa presso il Tahiti airport hotel, che si trova esattamente di fronte all’aeroporto di Papeete ed è quindi ideale per chi deve fare scalo con gli aerei e non vuole immergersi nel caotico centro-città. Le stanze sono basiche ma curate e pulite. Consigliato.